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Mondo Clan-G
Scritto da Clark Maul   

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Prefazione: correva l'anno 2000 quando Valentina conobbe il Clan-G dimostrandosi (eccezionalmente per una ragazza) interessata e divertita. Ben presto diede prova di essere anche pienamente in grado di partecipare attivamente agli scambi di grevità, ma uno dei suoi primi interventi sul forum attirò l'attenzione di Clark Maul...
Ecco come andò.

 

Cominciamo col salutare i membri del Grevement, quindi passiamo ad una serie di considerazioni circa il messaggio lasciato da "Grevity":

..Lollo e Dario?..la prima critica a quella risoluzione merdosa l'avevo fatta io!!!
Bastardo irriconoscente....te sfilo la spina dorsale dar bucio der culo e te ce frusto!!!

PRIMO: so che il tuo addestramento è iniziato, ma già ti firmi col tuo nome di battaglia? Aspetta di perdere ogni verginità concepibile in arena; successivamente, se le tue dita non si saranno intorpidite in posizione sospetta e la tua lingua non avrà un curioso solco proprio in mezzo, allora potrai scrivere e urlare il tuo nick
SECONDO: le tue intenzioni sono + che valide. L'idea di rivendicare il proprio lavoro (anche se questo consiste appena in una nota od in una critica) è una delle cose più giuste che possano essere concepite. E' importante, difatti, che le proprie fatiche, il proprio sudore, vengano riconosciuti! Io stesso reclamo più volte presso Neo la bocca di quella lurida baldracca che è la sorella, e presso Sipphreus ogni tuo orifizio... avendo speso tanto tempo a renderli perfettamente ergonomici per il mio cazzo! Ma rimango contrariato circa il linguaggio. Apprezzo più di chiunque altro il turpiloquio (specie se gratuito), ma
a. ritengo che il dialetto (specie il romanaccio) sia quanto meno riprorevole, anche perchè restringi notevolmente il campo delle persone che ti capiscono. Oltre tutto il costrutto delle volgarità è simili a quello italiano: in più secondarie si perde, meglio rende. Vuoi mettere l'eleganza di un congiuntivo o di un condizio(a)nale? Vuoi mettere l'utilizzo di parole semplici a comporre una frase di una complessità paurosa? Quasi un complesso Youngiano se vogliamo.
b. hai penosamente riproposto una volgarità (se possiamo definirla tale) utilizzata ai tempi di Checco e Nina (in lingua Grevement Succhio e Spompina). Ti sfilo la spina dorsale dal buco del culo e ti ci frusto? Non ti pare, sì colorita, ma mancante di peso? E' come se, da esperto latinista, mi trovassi dinanzi ad un pezzo medioevale: è più che ovvio che troverei il costrutto barocco e le parole mal scelte. Attenzione, l'idea è buona, ma non potevi utilizzare una parafrasi ancora più lontana? Non avresti potuto, in un climax ascendente, catturare l'attenzione del lettore, culminando in una sottile metafora, oppure in una grandiosa esplosione di rozzezza? Mi rendo conto che queste sono operazioni da principe del foro (a proposito, un saluto alla sorella di Neo, sempre ricca di fori!) ma il Grevement non è solo mancanza di educazione per Dio... anzi... per Neo! Tanto per intenderci. Riprendiamo la tua volgarità: "Bastardo irriconoscente....te sfilo la spina dorsale dar bucio der culo e te ce frusto!!!". ANALizziamola: "Bastardo irriconoscente" qui l'autrice sottolinea con eccessiva fermezza la non-purezza della razza dell'indirizzato, specificandone oltretutto il titolo di "mancante di riconoscenza". Potremmo passarci sopra, ma visto che parliamo di eleganza... poi "...te sfilo la spina dorsale dar bucio der culo e te ce frusto!!!" e qui si arriva al dubbio della volgarità: dopo una premessa volenterosa, se vogliamo, siamo in presenza di uno sfogo adrenalinico o troppo forte, o troppo debole. Se volessimo ripresentare il tutto, anche stravolgendo il resto potremmo avere più versioni: Una simile all'origi(a)nale - "Cagnaccio schifoso... la prossima volta che ti avvicini, ti infilo un braccio su per gli intestini (notare: non culo!) e ti stritolo il cuore (mi permetto di citare in questa sede Neo)!"
Una vecchia ma sempre valida - "Spaventoso inutile ( parsimonia ed in particolari situazioni, altrimenti si richia di cadere non nel simpatico ma semplicemente nel ributtante. Sono sempre, attenzione, ben graditi richiami alla sorella di Neo, alle mamme ed alle sorelle. Esempio: "A proposito di troie... come sta tua sorella Neo?" oppure "E' vero che tua madre è come una serra? - sguardo perplesso dell'interessato - Cioè è sempre calda e umida?". Il dialetto, sfortunatamente, è solo una semplificazione della lingua da cui proviene, quindi manca delle forme verbali più complete ed eleganti. Questo non dimenticarlo. La fantasia è fondamentale! Elabora, utilizza gli elementi che ti circondano: vedi il para spifferi alla base della porta di casa, ed allora dirai "Ehi, ricordami che devo applicartene uno all'ingresso degli intestini, perchè quando ti scopo, sento una serie di insopportabile di spifferi alla cappella!", o magari un bel posacenere "Ti svuoto nel culo 20 posaceneri pieni e poi ti prendo a calci in pancia finchè non facciamo una nuova Pompei!", o, ricorrendo all'arte "Perchè, con quella lingua, non mi affreschi la cappella?". Notare la semplicità ed allo stesso tempo la complessità dei costrutti sopracitati. Poi passi alla differenziazione del tipo di insulto: fino ad ora abbiamo parlato esclusivamente di insulti gratuiti. Diciamo che qualcuno ti rompe, ti scoccia... benissimo, cosa puoi dire, senza uscirtene con qualcosa di pesantissimo? "La pianti di svitarmi le palle come lampadine?". Troppa gente in ufficio? "Se non se ne vanno, li metto in circolo, mi metto in mezzo e poi gioco con un l'hulahop di vibratori!" (certo, andrebbe specificato che devono essere rivolti faccia verso l'esterno del circolo e simili, ma non noti, leggendola di colpo, come rende benissimo l'idea?). In arena la cosa è differente: lì la volgarità più pesante è meglio è! Ricordo ancora con commozione la prima volgarità detta proprio da tuo marito (e se non lo è meglio! Vuol dire che quando me lo succhi non commettiamo adulterio! Non mi va di tradire un mio amico carissimo...): "Ti strappo le mutande, ci cago dentro e te le faccio ingoiare!"! E poi evolvendosi "Ti strappo il cranio e te lo scopo" (Neo) - "Ti cauterizzo il culo e poi lo riapro col cazzo lanciato ad ariete!" (Clark Maul). Certo, possiamo andare più sul sottile "Posacenere del mio cubano" o magari "Campana del mio batacchio", ma lì andiamo nei "saluti" e poi rischiamo di mettere troppa carne al fuoco (qui l'unica carne che deve essere cotta è il mio cazzo nel caldissimo culo della sorella di Neo!)
CLAAAAAAAAAAAAAAANG (campanella) Bene ragazzi, la prima lezione sulle grevità è terminata. Per la prossima volta scrivete almeno una volgarità sul forum! Agli inadempienti lo caccerò talmente in gola che quando lo tirerò fuori, la mia cappella porterà stampato il vostro numero di scarpe!

Clark -Simone- Maul