Nuovo cinema Hicks - C'era una volta in America PDF Stampa E-mail
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Mondo Clan-G
Scritto da Hicks   
Hicks Un pesante portone di ferro si stava spalancando e dava quasi l'impressione che si stesse lamentando tanto le cerniere che lo sorreggevano cigolavano; stava uscendo un ragazzo a prima vista come se ne incontrano tanti per le strade dei quartieri periferici... vecchi jeans rovinati sopra il ginocchio, una vecchia camicia di velluto e un cappotto ormai mangiato dai tarli che ne avevano fatto la propria dimora. Lo sguardo aveva invece un colore diverso, era lo sguardo di un uomo ormai adulto pronto a tutto pur di riavere quello che gli avevano sottratto: 5 anni di vita!
L'aria della mattina era particolarmente tagliente e sbuffi caldi di fumo si disperdevano come i propri pensieri che giravano vorticosamente ma terminavano sempre lì... quella lontana notte di cinque anni prima.
Entrò sbattendo la portiera dell'auto, una vecchia Ford del '75 che aveva visto tempi migliori; al volante il compagno di cella di X che era uscito sei mesi prima. Tenedor era anche lui una vittima della giustizia; la sua vita ebbe una svolta quando il marito della sua amante tornò a casa prima del previsto e Raffaela cominciò a gridare frasi senza senso... invece per il giudice il senso lo avevano eccome. L'accusa formulata fù di rapina e stupro; per i giurati risultò colpevole di tutti i capi d'accusa e gli vennero dati dieci anni, poi ridotti a sei per buona condotta. I suoi occhi non avevano un colore diverso da quelli di X, ma volevano anche gli interessi, e avrebbe inseguito Raffaela anche nella sua natia Cuba.
Fino al vecchio motel di periferia non dissero niente, non uno sguardo, ma si capirono subito, non era necessario parlarne, per i dettagli c'era ancora tempo.
La notte non fù migliore della precedente, l'ultima passata in cella, erano ormai cinque lunghi anni che faceva lo stesso INCUBO tutte le volte che chiudeva gli occhi.
Una leggera nebbiolina veniva trasportata dalla leggera brezza di gennaio, un telefono pubblico squillava incessantemente e X con molta calma afferrava la cornetta, dall'altra parte solo un nome: UDO KUOIO... Click. Quel click rimbombò nelle sue orecchie come un tuono che fà tremare i vetri delle finestre. Il mattino dopo si sarebbe dovuto recare dal ragazzo dei giornali a ritirare l'anticipo, tutti i dettagli su un foglio di raffinata carta, sul quale era impresso il marchio del grifone e le foto del tizio che doveva fare fuori. Tre giorni dopo era pronto ad entrare in azione, il suo uomo era lì dove gli avevano detto che si sarebbe recato. I cinquanta mila dollari di anticipo e i restanti duecentocinquantamila non avevano più molta importanza, aveva guadagnato parecchio, e quello era l'ultimo lavoretto. Eppure c'era qualcosa che non riusciva ad afferrare, la sua mente cercava inutilmente di avvisarlo del pericolo, ma non capiva! Era un lavoretto come gli altri settantuno, e come tale doveva essere... un lavoretto pulito pulito! Per non destare sospetti si era vestito come uno dei tanti ragazzi che vivevano nel quartiere, un paio di jeans leggermente rovinati sopra il ginocchio, una camicia di velluto e un cappotto anch'esso non troppo nuovo. Entrò nel bar, e subito si sentì assalire dalla puzza del fumo e dai mille rumori del bar che si mischiavano. Il suo uomo era lì, ma decise di aspettare, la fretta fà sbagliare! Si accomodò al bancone e ordinò un buon vecchio Jack. La sua posizione gli permetteva di controllare incessantemente il suo uomo senza che questi lo potesse minimamente scorgere. Si stava alzando... era arrivato il momento! Lo seguì nel bagno degli uomini. Entrò e UDO KUOIO stava in piedi davanti alla tazza, intento a fare i suoi bisogni. Non ci aveva fatto caso consciamente, ma il suo sguardo registrò quella scritta e il disegno di un grifone sul muro che avrebbero fatto la comparsa in ogni INCUBO che lo accompagnava ogni notte da ormai tanto tempo: Clan G.
Con fare deciso estrasse la pistola silenziata, ormai arrivata anch'essa all'ultimo lavoretto. Ma una voce da dietro lo fece trasalire infrangendo la sua concentrazione come una mazza da baseball scagliata con tutte le forze su uno specchio a muro.
Udo Kuoio si girò, e gli disse semplicemente: "Davvero pensavi che la vita di un ragioniere potesse valere così tanto?"
Ecco cosa gli sfuggiva, perchè mai il Clan G era interessato a quel ragioniere?
Davanti ad un caffè fumante ci stava ripensando. Quello che doveva essere l'ultimo lavoretto, il più facile, era il penultimo. L'ultimo non doveva avere sbavature e soprattutto non era pagato in soldi... la vendetta non aveva prezzo. Certo, poi avrebbe aiutato Tenedor a trovare Raffaela, ma il suo sarebbe solo stato un aiuto di supporto, come lo era ora quello di Tenedor. Si girò verso il vecchio compagno di cella: "Sei pronto? Ci servono le cianografie del ristorante e del suo ufficio, le cimici, il tesserino e la tuta da tecnico del telefono!".
Quello che veniva chiamato il suo ufficio, in realtà erano gli ultimi tre piani di un palazzo in vetro ed acciaio al centro di Detroit.
. Supermarket era il tizio che riusciva sempre a trovare quello che cercavi, bastava che avevi il grano!
Una settimana dopo il piano era ultimato. Era geniale per quanto semplice. Tenedor si sarebbe travestito da tecnico dei telefoni, e sarebbe entrato a "riparare" la centralina proprio negli ultimi tre piani. La riparazione consisteva nel seminare le centocinquanta cimici per tutti i tre piani. Subito dopo avrebbe sparso la voce del ritorno di X in tutto l'ambiente. E grazie alle cimici avrebbero conosciuto subito la reazione.
"Si comincia domani mattina."

L'antica religione, non era una vera religione, era piuttosto un patto di sangue che legava i due compagni di cella fino a quando non avrebbero dissetato i loro odi con il sangue dei loro nemici.
Una settimana dopo.
quote:
Scena: Sipphreus entra in un ufficio lussuosissimo all'ultimo piano di un palazzo in vetro ed acciaio al centro di Detroit. Una figura scura è seduta su di una poltrona FRAU di pelle. La figura sta fumando (una sigaretta scroccata da Neo).
Sipph sospira: "Hai sentito? X è tornato"
La figura risponde: "6 forse preoccupato? E' solo un vecchio lamer, oramai! Tenuedor è tutto quello che resta della loro antica religione"
Sipph sorride appena: "Clark, come hai intezione di comportarti con lui?"
Clark ghigna: "Risolverò il problema alla radice"
Sipph chiude gli occhi a fessura: "Lo farai uccidere?"
Clark si limita a sorridere, alza il telefono, compone un numero e domanda alla cornetta: "Pronto? Parlo con la -Stupri di gruppo-? Sì, sono Clark Maul. Vorrei prenotare un -17 negri- per un mio amico. Ah, c'è l'offerta speciale? Prenoti 17 negri e te ne danno 1 normo dotato? Scusi non capisco l'offerta... ah! Gli altri 16 sono tutti superdotati... va bene... sì, vi spedisco la foto via fax! Grazie e buona sera!"
Clark abbassa la cornetta e guarda Sipph, che aggiustandosi i capelli sibila: "Che bel modo di festeggiare il ritorno del nostro INCUBO!"

La -Stupri di gruppo- era un clan di nordafricani capeggiata da un certo Pitter, uomo tanto elegante quanto collerico, ma debole in compagnia di belle donne e champagne francese.
"Hai registrato X?"

"In che consiste la seconda parte del piano?"
"Se conosco bene Sipphreus, è metodico... hehe non solo con le donne, ma proprio in tutto! Quindi ora mi aspetto l'incontro nel ristorante di Dragoon Street (questa via esiste veramente a Detroit) tra lui e Pitter. E' un'occasione unica di far scoppiare la guerra tra questi due clan."
"E come pensi di riuscirci?
Sipphreus in questi casi ha l'abitudine di restare lucido... non berrà neanche una goccia di champagne, viceversa Pitter... solo che berrà il nostro champagne... allungato con il lassativo. A proposito, sei passato in farmacia?"

Due Giorni dopo

Sipphreus e Pitter in compagnia delle ragazze gentilmente offerte dal Clan G, davanti a una tavola imbandita con ogni ben di Dio, aspettano solo il dessert e lo champagne per poter cominciare poi a parlare di affari e discutere gli ultimi dettagli. Il locale è pieno come ogni sabato sera, ma la sicurezza è raddoppiata; se tutto và come deve andare non si stipulirà solo l'accordo che riguarda il vecchio lamer, ma anche una alleanza ancora più solida che arricchirà i due clan come mai lo sono stati. Sipphreus come avvisato da una voce residente nella propria mente si guarda intorno, ma sentendosi stupido e debole agli occhi di Pitter chiama il fido Clark, il braccio duro del Clan G. Sipphreus con un gesto della mano fà avvicinare Clark con l'orecchio teso verso il suo Boss. in un bisbiglio gli sussurra:
"Occhi aperti... non sono tranquillo, c'è un aria strana! Stà per succedere qualcosa me lo sento... lo sai che io non mi sbaglio mai!"
"Ma capo... abbiamo raddoppiato la sorveglianza...
Tump, clang (vassoio che cade per terra)... "MA STIA PIU' ATTENTO... GUARDI DOVE METTE I PIEDI RAZZA DI CAMERIERE... ECCO... GUARDI COSA HA COMBINATO, ORA HO TUTTO IL VESTITO SPORCO DI QUESTA STUPIDA PANNA..."
"Mi scusi signore non volevo...

"GUARDI COSA HA COMBINATO QUESTO EBETE..."
"Mi scusi è caduta questa bottiglia, fortuna che ho i riflessi pronti... prego... tenga. Ah... senta, può mandarmi il conto? Stavo giusto andando via!
"Certamente signore"
Dopo aver guardato quel cliente negli occhi una strana sensazione pervase anche Clark, gli stava sfuggendo qualcosa, qualcosa di molto importante... prima il capo con una sensazione strana, poi questo stupido incidente con questo strano tizio che sembra appena uscito da un film anni settanta... e poi l'uomo della bottiglia... i suoi occhi avevano qualcosa...
"CAZZAROLA IL MIO VESTITO NUOVO DI ARMANI, SI ASPETTI NOTIZIE DALLA MIA LAVANDERIA... RAZZA DI INCOMPETENTI...
"Si calmi, vedrà che tutto si risolverà per il meglio..."

E mentre Tenedor esce dal locale sentendosi addosso gli occhi di tutto il locale, Clark si gira verso il cameriere.

Con aria molto perplessa per l'accaduto si avvia verso Sipphreus:
"Non sò proprio cosa stia succedendo questa sera...

Intanto X, che un pò per il trambusto e un pò per il camuffamento non venne riconosciuto, si accinge ad uscire dopo aver pagato il conto.
Spazientito Sipphreus:

"Ehm capo... Neo ha fatto cascare il vassoio con il dessert e lo champagne... hai presente il trambusto di prima? Però un signore ha fortunatamente salvato la bottiglia!"
"Dannato Neo... se non fosse per la sorella... Il dessert non me lo portare, non voglio aspettare un'altra mezz'ora... porta solo lo champagne... SUBITOOOOO!"
"Scusalo Pitter"
"No problem"
Intanto dentro a una vecchia Ford del '75:
"Era troppo pericoloso restare, ma non sai quanto pagherei per vedere cosa stà succedendo dentro al ristorante! Comunque... ti ha mai detto nessuno che potresti fare l'attore, Tenedor? Sei stato veramente grandioso... e poi la chicca del vestito... la ciliegina sulla torta!"

"Ok non pensiamoci più... ora sai cosa dobbiamo fare vero?"

Intanto i vetri della macchina cominciarono ad essere picchiettati dalle prime goccie del temporale in arrivo e il sorriso stampato sul viso di X, si traformò in una smorfia quasi di dolore... anche in quella notte lontana ormai cinque anni aveva cominciato a piovere e via via la pioggia aumentò di intensità. Non poteva permettersi il lusso di pensare a tutto quello che era stato, doveva invece godersi questo momento... il Clan G non verrà mai a sapere cosa è successo.

Davanti ai monitor e dentro a una cappa di fumo le immagini scorrevano veloci mentre gli hard disk facevano il proprio lavoro registrando tutto quello che si muoveva nei bagni del ristorante di Dragoon Street.
"Bene bene... guarda Tenedor... è proprio Pitter che ha bevuto il nostro champagnino truccato... a proposito, ho ancora la bottiglia di champagne che ho fregato a quel cameriere... fortuna per lui che c'è sua sorella! Che ne dici, lo apriamo per brindare al nostro trionfo?... vado a prendere i bicchieri!... eccoli qui, due flutes di cristallo!"
La bottiglia venne aperta dopo essere stata agitata, ed esplose con tutta la potenza dei gas contenutevi come se stesse avendo un orgasmo, schizzando su tutti i monitor e sui case dei computer... ma non preoccupò minimamente la coppia di ex galeotti.
BLINK BLINK
La mattina successiva, quando le tenebre ancora non avevano ceduto il posto alle prime luci dell'alba, Tenedor e X consegnarono un pacchettino nella casella postale del clan di Pitter che conteneva una lettera con un grifone e un filmato su tre cd-rom, nei quale si vedevano chiaramente le performances di Pitter alle prese con un attacco intestinale. La lettera riportava quanto segue:
"Caro Pitter,
come vedi ho allegato tre cd-rom, se li visioni, vedrai qualcosa di molto interessante, soprattutto per gli altri clan. Come ti potrai rendere benissimo conto perderai tutta l'influenza che ti sei conquistato con tanto disonesto lavoro... se non vuoi che questo filmato venga diffuso tramite la mia rete di emittenti televisive, ti consiglio di cedermi metà delle tue attività.
il tuo affezionato e fedelissimo alleato Sipphreus"

"Ora caro Tenedor, non ci resta che aspettare una mezzoretta circa...




"A Los Angeles!!"

X chiuse gli occhi e cominciò a sognare verdi praterie in fiore, ne poteva quasi sentire l'odore e il canto degli uccelli lo fece inconsapevolmente sorridere... il suo incubo era finito e non sarebbe tornato più.




Attori principali:

Hicks
Tenedor
Sipphreus
Clark

Comparse:

Udo Kuoio
Pitter
Neo

Musiche di Ennio Morricone

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